Madre Ubaldesca Santarelli

È nata in una famiglia umile e povera, ma di grande dignità e rettitudine che le hanno forgiato quel carattere forte, ma schietto e generoso. Dotata di grande intelligenza e fantasia non comune a 18 anni, dopo uno spaventoso infortunio a cui sopravisse quasi miracolosamente, entrò nella nostra Congregazione a Pisa e dopo l’anno del noviziato, nel 1950 fece la sua professione semplice e prosegui con altissimo profitto gli studi che completò con la laurea conseguita presso la facoltà di lettere dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
   Terminato il ciclo degli studi è entrata nel vivo della vita conventuale dedicandosi a ogni attività che le veniva affidata con scrupolosa perizia e intelligenza cercando puntigliosamente di dirigere ogni cosa per il bene della comunità e mai soddisfare qualche sua particolare aspirazione. Ove le è stato consentito ha sempre preferito le mansioni più umili, ma non per ostentare ricercatezza, ma perché si sentiva più realizzata e più vicina a quel mondo umile dal quale proveniva.

La sua fede fondata sulle certezze del Vangelo l’ha fatta innamorare, ogni giorno di più, per una vita religiosa sempre più perfetta; innamoramento che ha saputo, con accortezza e senza fronzoli, trasmettere in ciascuna di noi.

Fin dall’inizio si è dedicata con ogni passione alla formazione delle Suore sia prima come madre Maestra delle novizie sia poi nelle varie cariche che è andata a ricoprire nella nostra Congregazione.   Era talmente convinta dello speciale carisma lasciatoci in eredita dalle fondatrici da dedicarsi, senza risparmio di energie e di tempo a tutte le ricerche storiche necessarie per evidenziare e difendere in ogni sede le peculiarità stesse di questo carisma.

Dopo il Concilio Vaticano II quando si resero necessari i rinnovamenti nella vita delle varie comunità religiose con intelligenza, oculatezza e preveggenza si fece promotrice per il rinnovamento delle Costituzioni della Congregazione.

Fu una fase abbastanza delicata per le Congregazioni questa del rinnovamento e approvazione delle nuove costituzioni  e che si attuò i due tempi e dove fu necessario  mediare e scegliere fra posizioni avverse. Anche  in questa occasione la Madre Ubaldesca riuscì ad ascoltare tutti  e a coordinare intelligentemente un lavoro che ha saputo adeguare le intenzioni delle fondatrici ai tempi nostri nello spirito del Vangelo permettendo l’avvio di quella primavera missionaria che tanto ha giovato alla nostra Congregazione. Ispirato dallo Spirito del Vangelo e guidata dall’aiuto incondizionato e continuativo dello Spirito Santo dal 1977 potè dar inizio a quella che è stata la sua ed è la nostra “avventura” missionaria.
 

E’ stata la fondatrice nella terra di missione; prima in India nel 1977, poi nelle Filippine nel 1990 e proseguite ancora in Albania nel 2000 e Indonesia nel 2003.
 Per la Madre Ubaldesca è stato certo un lavoro massacrante che ha consumato tutte le sue energie fisiche, ma che ha esaltato anche tutte le sue qualità e doti fino a farla sentire, agli altri, quasi dispensabile.
 Con profonda umiltà, ma con altrettanta fermezza ha riconosciuto la piena realizzazione della sua vocazione missionaria e della sua chiamata alla vita religiosa pur riconoscendo tutte le insicurezze e i rischi derivanti dalla globalizzazione che andiamo a vivere.
 

La sua vita si può sintetizzare con “eccomi” con cui ha sempre risposto a tutte le chiamate: prima a quella del Signore, poi a quella delle Consorelle e quindi a tutte le persone che ha incontrato.          

 
 Ormai l’incontro con Lui era già previsto. Il 18 maggio 2007 ci ha lasciato cantando con le lacrime il “Magnificat”. Di sicuro la Madre ci avrebbe detto in sintonia con la Chiesa….
“Voi non avete solo una gloriosa storia da ricordare e da raccontare, ma una grande storia da costruire! Guardate al futuro nel quale lo Spirito vi proietta per fare con voi ancora cose grandi” (V.C 110).
   La sua dipartita ci ha lasciate in una grande desolazione, ma anche nella convinzione che la sua guida e la sua protezione non verranno mai meno.

INNO DI RINGRAZIAMENTO ALLA MADRE UBALDESCA  
Un grande dono di Dio  
che t’abbiamo conosciuto.  

Il tuo sguardo e il dolce sorriso  
ci davano coraggio e conforto.

La tua disponibilità ad ascoltare
le nostre storie più intime,

ogni sorella ti confida,
perché sei vera mamma, sorella e amica.

Grazie cara Madre, grazie di cuore
per il tuo sacrificio, per il tuo amore.
La tua memoria rimane sempre viva
nel cuore di ogni singola sorella. 

Le tue lezioni da imparare,
gli esempi da imitare,

i rimproveri da accogliere
sono i nostri  tesori.

A tutti i fratelli sai comunicare
perché parli col linguaggio d’amore.

Molto di più alle tue consorelle
tu parli veramente cuore a cuore.     Grazie…

La tua volontà non conosce fatica
ma il tuo corpo la rivela.

Un corpo lentamente consumato
per un servizio incondizionato.

Il  tuo  carattere  forte,
la tua fede incrollabile ,

per noi tue consorelle
forza e rifugio nei momenti difficili.   Grazie…

Fra tutte sei sempre unica
sia n
el lavoro che nella preghiera.
Serva dei servi di Maria,
la famiglia che hai sempre amata.
Sia glorificato Dio!
Dal cielo nuovo che hai raggiunto.
Per le tue intercessioni t’affidiamo,
tutto ciò di cui abbiamo bisogno.      Grazie…   

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